Quella silenziosa vertenza Auchan

La vertenza dei lavoratori Auchan sta passando sotto silenzio, senza che nessuna voce della città mostri preoccupazione rispetto ad una vicenda che non riguarda solo una platea di 189 lavoratori, ma anche la responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare su un percorso iniziato ormai cinque anni fa.

Così il segretario della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo che insieme alla FILCAMS CGIL (la categoria che segue i lavoratori del commercio – ndr) firma una nota stampa che prova a smuovere le acque del pantano in cui le paventate procedure di licenziamento collettivo rischiano di condurre il futuro di queste famiglie.

Il passaggio AuchanConad per l’area del supermercato interno all’attuale ipermercato Porte dello Ionio era già stato messo in discussione a livello nazionale con il mancato accordo con i sindacati confederali – dice D’Arcangelo – Chiedevamo certezze e informazioni che ancora oggi non ci sono state fornite e che gettano una luce oscura sull’intera vertenza. Persino al tavolo della task force per l’occupazione Regione Puglia nessuna istituzione territoriale ha ritenuto opportuno porre domande.

Il riferimento è al panorama di tagli e ridimensionamenti annunciato da Conad all’atto del passaggio.

Per la Puglia e Taranto – spiega Paola Fresi, segretaria territoriale della FILCAMS – si prevede una forte riduzione delle superfici dell’ipermercato, e tagli lineari del 50% sulla forza lavoro. Peraltro, notizie assolutamente fumose si hanno sulle garanzie occupazionali del personale considerato in esubero.

Nel supermercato ex Auchan infatti scomparirebbero tutti i reparti no food e gli esuberi ammonterebbero a circa 95 dipendenti.

Un piano che sa di follia – commenta ancora D’Arcangelo – ma che di fronte a un andamento nazionale e territoriale che non lasciava scampo a interpretazioni, con predilezione del consumo verso gli scaffali dei discount, calo demografico e minore capacità di spesa delle famiglie tarantine a causa della crisi, apriva scenari di cauto ottimismo per l’arrivo di un gruppo italiano che incentra tutta la sua comunicazione su “persone oltre le cose”.

Conosciamo già cosa ha prodotto il piano Auchan – incalza D’Arcangelo – una mera operazione immobiliare, l’ampliamento della galleria commerciale con l’inevitabile consumo di suolo, perdite finanziarie e licenziamenti e conosciamo già l’attuale risposta di Conad tutta incentrata sui licenziamenti.

Così soffriamo doppiamente – continua il segretario della CGIL – con il piccolo commercio che scompare, e con la grande distribuzione che pensa di fare ciò che vuole passando indenne dal territorio che li ospita, senza proporre molto né sul fronte della filiera corta, dell’innovazione e dell’economia circolare.

La CGIL di Taranto e la FILCAMS chiedono chiarezza e chiedono la convocazione al tavolo della vertenza anche degli eventuali ulteriori investitori chiamati a dare risposte sul fronte del riassorbimento del personale considerato in esubero.

Precedente Il nuovo segretario della Filt Cgil Taranto è Francesco Zotti